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Quando Auximum era la “Metropolis Piceni”

Quando Auximum era la “Metropolis Piceni”

Nel VI secolo d.c. uno dei più bui della storia delle Marche antiche, fatto di guerre e devastazione, Auximum era considerata la città più importante del Piceno e “Metropolis Piceni” la chiamava infatti lo storico Procopio da Cesarea, giunto in Italia al seguito del generale Belisario all’epoca della guerra greco-gotica. Agli occhi dello storico, siamo nel 539 d.c. Auximum appare “torva sull’alto colle”, in posizione elevata e inaccessibile, in quanto allora i pendii su cui era situata la città, erano molto più scoscesi di oggi, difesa dalle possenti mura e un solo accesso vi era per raggiungerla, quello ad oriente dell’attuale Porta Vaccari. Nella cinta muraria che si snodava per oltre 2 km, si aprivano tre porte, una a sud, una a nord-ovest dalla quale usciva la via per Ancona ed una ad est diretta verso Numana. Sul lato nord si apriva poi una piccola porta per raggiungere Fonte Magna. Che Auximum fosse la capitale della Regione lo conferma ancora lo storico Procopio, che chiamava il porto di Ancona “rado di Auximum” a testimoniare la decadenza di questa città e l’importanza invece mantenuta da Auximum.

Quando nel 535 d.c. l’imperatore romano d’oriente Giustiniano decise di riconquistare l’Italia, che era occupata dai Goti, inviò il generale Belisario che sbarcato nella penisola e presa Roma, si dirige verso Auximum convinto che prima doveva conquistare questa fortezza, per poi marciare verso Ravenna, capitale dell’impero dei Goto. Nel 539 d.c. Belisario con un’armata di 12.000 uomini giunge sotto le mura di Auximum, dove cittadini Romani e Goti vivevano pacificamente, ma capisce subito che non era una città che si poteva conquistare d’assalto: troppo alte erano le mura e troppo ben costruite le porte, per cui decide che doveva cadere per fame. Dopo un assedio di 7 mesi e scontri violenti, Auximum aprì le porte ai vincitori; qualche giorno dopo anche Ravenna si arrende, confermando così che la caduta di Auximum avrebbe comportato la caduta del regno dei Goti.

Questa mio breve escursus storico ci fa comprendere quanto Auximum in quei secoli fosse importante dal punto di vista strategico e politico, ma mi sorge spontaneo il confronto con la Osimo di oggi, assediata da tagli della manovra economica, con i cittadine stremati dalla precarietà del lavoro, con la perdita del TRIBUNALE presente da secoli in questa città, a cui si sono aggiunti la soppressione della sede INPS e forse del COMMISSARIATO P.S. ed è notizia di oggi che verrà soppresso anche l’ufficio del GIUDICE DI PACE, che costituiva un importante riferimento giudiziario per tutta la cittadinanza.

Quella che era la “Metropolis Piceni” oggi è diventata una “Pagus Ruris”.

Avv. Gianluca Mengoni

Riguardo Gianluca Mengoni

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